Alimentazione: fonte di felicità o causa di ansia?
Alimentazione: quando si pensa a questa parola vengono in mente cose buone e gustose che si avrebbe il desiderio di mangiare. Per me, invece, questa ha rappresentato un grande problema fin dall’infanzia. L’ho sempre vista come una specie di nemico da combattere, questo perché ho, purtroppo, adottato nel corso della mia crescita due modelli di alimentazione totalmente errati. Come la maggior parte dei bambini, anch’io a quella prima tappa della mia vita adoravo abbuffarmi di caramelle e dolciumi vari…ed è proprio questo che ,insieme ad una vita troppo sedentaria, mi ha portato quasi all’obesità.
Essere grassottella ,per me, non è mai stato un problema, lo è diventato quando tutti i bambini cominciarono a prenderci in giro ed è cresciuto soprattutto durante l’adolescenza quando tutto ciò si è mutato in ansia e insicurezza dovute al fatto che ero consapevole che le altre ragazze erano molto più belle di me. Ma la domanda che mi tormentava tutti i giorni era: qualche ragazzo, prima o poi, si interesserà a me? Un giorno ,però, decisi di mettere un punto a questa sgradevole situazione, decisa a combattere quello che ormai era diventato un pensiero fisso, quasi un’ossessione: il grasso di troppo.
Diversamente da tutti coloro che vogliono eliminare i chili di troppo, io non mi dedicai ad eccessive e strazianti sedute in palestra ; il mio scopo era solo quello di puntare sull’alimentazione, eliminando tutto ciò che avrebbe potuto danneggiare il lavoro svolto, anzi, in verità, eliminando tutto. Cominciai a navigare in rete per cercare dei consigli su come poter perdere più chili possibile e soprattutto in poco tempo, perciò andai alla ricerca delle calorie di tutti gli alimenti ,scartando quelli superiori ad un centinaio. Il mio obiettivo era quello di assumere cinquecento calorie al giorno e di eliminare completamente l’assunzione di grassi.
Per prima cosa, rinunciai alla colazione, cosa completamente sbagliata, della quale mi accorsi soltanto più tardi, quando il danno purtroppo era già fatto. A pranzo mangiavo soltanto 50 grammi di pasta senza alcun condimento e a seguire due frutti, anche se ,in realtà ,quando li sbucciavo , buttavo la maggior parte del frutto per paura che avrebbero potuto influire sul mio dimagrimento. Naturalmente non mi concedevo alcuno spuntino passando direttamente alla cena ,se possiamo chiamarla in questo modo, mangiando una fettina di petto di pollo con spinaci sconditi.
Il cibo, colui che in precedenza per me era fonte di felicità, a questo punto della mia vita diventò causa di depressione, isolamento e addirittura scortesia verso i miei amici e familiari. Piano piano il mio corpo si stava logorando, tutti se ne accorgevano, tranne io. Vedevo il mio corpo ancora inadatto per la mia età, comunque, i miei genitori facevano ogni singolo giorno l’impossibile pur di convincermi a smetterla di fare del male a me stessa, dicendomi che ormai non avevo più alcun motivo per continuare questa maledetta dieta. Con il passare dei mesi divenni consapevole che ormai non ero più grassa, ma la forte paura d’ingrassare di nuovo e di vanificare tutti gli sforzi mi portò a continuare questa alimentazione.
I miei genitori erano disperati, tutti erano preoccupatissimi per me, ma la mia risposta era sempre quella: non so cosa mangiare! Fino a che, un giorno, mio padre mi portò con forza dalla sua nutrizionista di fiducia. Decisi di andare probabilmente perché discutevo tutti i giorni con i miei genitori o forse anche perché a questo punto si era ripresentato, anche se per un’altra causa, lo stesso problema che mi aveva tanto fatto soffrire: nessun ragazzo si interessava a me: sapete perché ? ero troppo magra! Nonostante io non mi vedessi tanto magra, decisi di seguire alla lettera tutte le sue direttive fin dall’inizio. Purtroppo quel pensiero soffocante viveva ormai dentro di me, impiegai moltissimo tempo a capire che ormai non dovevo più preoccuparmi, la mia alimentazione era sotto controllo.
Senza l’aiuto di una specialista del settore non sarei mai tornata ai settanta chili . Adesso però il problema era un altro: ero diventata troppo magra , i miei valori erano tutti sballati e il mio organismo era entrato in una fase di deperimento organico: tutto ciò che assumevo non mi faceva prendere peso. Passato più di un anno ormai posso dire che adesso sono più rilassata, ho ripreso qualche chilo e, soprattutto, grazie ai consigli di colei che mi ha ridato quell’autostima che avevo perso ormai da troppo tempo , posso concedermi qualsiasi tipo di sfizio, l’importante è non esagerare!
Perciò il consiglio che do a quelle ragazze che soffrono di disturbi alimentari proprio come me è di affidare la propria alimentazione ad una specialista e soprattutto di non aver paura di ciò che mangiamo!
© Copyright 2014 - Dott.ssa Sabrina D'Attilia - P.IVA 11295171000
Ordine Nazionale Biologi n° 064216